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Premio Campiello 2025: la vincitrice e gli altri i finalisti

Premio Campiello 2025: la vincitrice e gli altri i finalisti

Campiello: la storia di un premio letterario italiano

Il Premio Campiello fu istituito nel 1962, frutto dell’acuta lungimiranza degli industriali veneti e della visione illuminata della famiglia Valeri Manera. Il suo nome, un omaggio alla celebre commedia Il campiello di Carlo Goldoni, richiama la vitale centralità delle piazze veneziane, quei campielli che, da secoli, rappresentano crocevia di idee, incontri e fermenti culturali. A rendere unico questo premio è la sapiente combinazione di una giuria tecnica e una giuria popolare, specchio della pluralità e della ricchezza sociale del nostro Paese.

Leggi anche l'articolo sui Vincitori del Premio Strega e i romanzi da ascoltare su Audible.

La cerimonia di premiazione, degna di un grande evento culturale, trova la sua cornice nelle magnifiche sale del Palazzo Ducale di Venezia e nello splendore del Gran Teatro La Fenice, luoghi dove arte e storia si intrecciano in maniera indissolubile. Il primo vincitore, nel 1963, fu l’illustre Primo Levi con uno dei suoi capolavori: La tregua, inaugurando una tradizione che non smette di scoprire e celebrare il talento letterario.

Accanto al riconoscimento principale, il Premio Campiello si è arricchito nel tempo di nuove gemme: il Campiello Giovani, nato nel 1996 per sostenere le voci emergenti, e il Premio Opera Prima, istituito nel 2004 per onorare i debutti più promettenti. Dal 1997 al 2003, e nuovamente dal 2015, il Premio alla carriera ha reso omaggio a tante figure di spicco della letteratura. Dal 2019, la presidenza della Fondazione Il Campiello è affidata a Enrico Carraro, guida autorevole anche di Confindustria Veneto.

Scopriamo insieme il romanzo vincitore del Premio Campiello 2025 e gli altri finalisti in lizza.

Premio Campiello 2025: la vincitrice e i finalisti

Grande emozione per Wanda Marasco, scrittrice napoletana di poesie e romanzi, insignita del prestigioso Premio Campiello 2025. Con 86 voti su 282 espressi dalla Giuria dei Lettori anonimi, la Marasco ha conquistato il primo posto grazie al suo magnetico romanzo Di spalle a questo mondo, che puoi anche ascoltare su Audible. Fabio Stassi, con Bebelplatz – La notte dei libri bruciati, ha ottenuto 83 voti, seguito da Monica Pareschi con Inverness che ne ha raccolti 66. Alberto Prunetti, autore di Troncamacchioni, ha ricevuto 36 voti, mentre Nord Nord di Marco Belpoliti ha chiuso la classifica con 19 voti.

Primo classificato al Premio Campiello 2025 - Di spalle a questo mondo di Wanda Marasco

Wanda Marasco porta a casa il Campiello con Di spalle a questo mondo. Un riconoscimento che fotografa bene la forza di questo romanzo e la sua capacità di far discutere.

Di cosa parla il romanzo vincitore del Premio Campiello 2025?

Al centro della storia ci sono Ferdinando Palasciano e Olga Pavlova Vavilova. Lui, medico che ha fatto della “salvezza” la propria mania etica, figura ispirata al grande chirurgo ottocentesco ritenuto un precursore del principio di neutralità che darà linfa alla Croce Rossa; lei, russa, segnata da un’infanzia controvento e da una zoppia che, più che un difetto fisico, è una postura esistenziale. La Napoli di fine secolo, con i suoi ospedali, le sue torri, i suoi salotti e i suoi manicomi “di lusso”, diventa un teatro in cui la scienza si misura con l’iniquità e l’amore con il limite. Marasco sceglie un’angolazione radicale: racconta la pazzia non come caso clinico né come curiosità da cronaca, ma come chiave interpretativa della realtà, uno specchio che restituisce l’imperfezione di tutti. Così la vocazione di Ferdinando, urtando contro torti e umiliazioni, s’incrina e deraglia; e Olga, persino quando sembra “guarita” dalla scienza e dall’amore, continua a portare nel corpo e nel passo l’eco di quella frattura.

La scrittura di Maresco, vulcanica e al tempo stesso concreta, serve a mettere in scena il dramma dell’imperfezione, non come sconfitta ma come modo in cui gli esseri umani esistono e si amano, e di trasformare la biografia in destino condiviso.

Secondo classificato al Premio Campiello 2025 – Bebelplatz – La notte dei libri bruciati

Secondo classificato al Campiello 2025 con 83 voti, Bebelplatz – La notte dei libri bruciati di Fabio Stassi è un romanzo civile che unisce finzione e indagine storica. A partire dal rogo del 10 maggio 1933 in Bebelplatz, cuore di Berlino, Stassi ricostruisce come e perché la censura nazista marchiasse certi libri come “pericolosi”, seguendo le tracce di cinque autori italiani – Pietro Aretino, Giuseppe Antonio Borgese, Emilio Salgari, Ignazio Silone e Maria Volpi – per comporre un piccolo atlante della letteratura bruciata.
Bibliotecario di mestiere, qui Stassi scrive con passo da “detective d’archivio”: mappe, registri, voci dimenticate diventano materia narrativa, e l’eco dei falò del ’33 dialoga con le ferite del presente, ricordandoci che la cancellazione delle idee cambia forma ma non intenzione.

Di Fabio Stassi su Audible puoi ascoltare gli audiolibri della serie del biblioterapeuta Vince Corso.

Terzo classificato al Premio Campiello 2025 – Inverness di Monica Pareschi

Terzo classificato al Campiello 2025 con 66 voti, Inverness di Monica Pareschi è una raccolta che mette a fuoco il lato più nervoso delle relazioni, tra desiderio e paura, con uno sguardo nitido e senza sconti.
Sono racconti attraversati da incontri sbagliati o mancati, “baci velenosi”, piccole ossessioni e ferite sottili: donne e uomini, spesso ragazze, colti nel momento in cui l’amore raschia e la realtà si fa paradossale. Ne esce un libro breve e lucidissimo, che smentisce il pregiudizio sui racconti: unitario nel respiro, polifonico nelle voci, e sorprendentemente attuale nel leggere il nostro modo di stare insieme.

Quarto classificato al Premio Campiello 2025 - Troncamacchioni di Alberto Prunetti

Quarto classificato al Campiello 2025 con 36 voti, Troncamacchioni di Alberto Prunetti (Feltrinelli) porta in finale la voce più esplicitamente working class della cinquina. Ambientata nell’Alta Maremma all’alba del fascismo, la sua è una “novella nera con fatti di sangue” che intreccia banditi, anarchici, disertori e piccoli resistenti: un racconto teso e terroso, a metà tra cronaca e mito popolare, dove la Storia irrompe nelle vite minime. Lo stile di questa "epica stracciona", come la definisce l'autore stesso, è ruvido, musicale, denso, con pagine che lasciano addosso polvere, ferite e scintille.

Quinto classificato al Premio Campiello 2025 - Nord Nord di Marco Belpoliti

Quinto classificato al Campiello 2025 con 19 voti, Nord Nord di Marco Belpoliti (Einaudi) è un libro di viaggio mentale e reale che ci e si interroga su quello che chiamiamo “Nord”: più che una mappa, una direzione, un lessico di luoghi, persone e memorie.

Un’autobiografia in forma di paesaggio, in cui si incrociano città, oggetti, animali e figure d’arte; il risultato è un atlante affettivo del settentrione (fino alla Svizzera), dove il passo saggistico si mescola al taccuino narrativo. La prosa di Belpoliti restituisce un Nord interiore, contraddittorio, fatto di memorie e frizioni del presente.

Alcuni vincitori delle edizioni passate del Premio Campiello

Vincitore del Premio Campiello 1963 - Primo Levi con La tregua

Primo Levi, in questo libro toccante vincitore del primo Premio Campiello nel 1963, racconta il suo ritorno alla libertà dopo la prigionia ad Auschwitz. Il romanzo segue il viaggio attraverso un'Europa devastata dalla guerra, in cui ogni passo verso casa è una conquista, ma anche un'esplorazione del trauma vissuto. Tra incontri straordinari e situazioni assurde, Levi si sofferma sulle piccole e grandi prove che deve affrontare. Pubblicato nel 1963, questo capolavoro di umanità e resilienza ha segnato profondamente la narrativa italiana. La tregua è uno dei più significativi esempi di memorialistica italiana del secondo dopoguerra.

Vincitrice del Premio Campiello 1990 – Dacia Maraini con La lunga vita di Marianna Ucrìa

Vincitrice del Premio Campiello 1990 - Dacia Maraini La lunga vita di Marianna Ucrìa Ambientato nella Sicilia del Settecento, il romanzo racconta la vita di Marianna Ucrìa, una nobildonna sordomuta. La sua condizione non le impedisce di osservare con occhio acuto e critico la società in cui vive, fatta di intrighi e sofferenze, soprattutto per le donne. Con la delicatezza e la profondità che caratterizzano la scrittura di Dacia Maraini, la narrazione scava nella mente e nell’anima di Marianna, seguendo il suo percorso di emancipazione. Questo ritratto di forza interiore ha consacrato la Maraini come una delle grandi voci femminili della letteratura italiana.

Leggi anche l'articolo sui migliori romanzi di Dacia Maraini su Audible.

Vincitore del Premio Campiello 1994 - Antonio Tabucchi con Sostiene Pereira

Lisbona, anni '30. Pereira, un anziano giornalista, lavora come direttore culturale di un piccolo giornale. La sua vita solitaria e abitudinaria viene scossa dall'incontro con un giovane rivoluzionario, Monteiro Rossi. Questo evento lo costringe a prendere coscienza della realtà politica oppressiva del Portogallo sotto la dittatura di Salazar. Sostiene Pereira è una riflessione sul coraggio e sulla responsabilità personale in tempi di crisi. Con uno stile limpido e coinvolgente, Antonio Tabucchi ha firmato un romanzo che è diventato un simbolo della resistenza contro ogni forma di totalitarismo.

Vincitore del Premio Campiello 2000 – Sandro Veronesi con La forza del passato

Gianni Orzan, autore di libri per l'infanzia, scopre che suo padre, recentemente scomparso, non era la persona che credeva. Un misterioso personaggio lo avvicina, rivelandogli segreti che stravolgono la sua esistenza. Questo romanzo tocca temi universali come la memoria, l'identità e il rapporto tra passato e presente. Con uno stile che mescola introspezione e tensione narrativa, Sandro Veronesi esplora l'impatto devastante della verità nascosta e il senso di smarrimento che essa può generare, vincendo con merito il Premio Campiello nel 2000.

Vincitrice del Premio Campiello 2007 – Mariolina Venezia con Mille anni che sto qui

Una saga familiare ambientata in Basilicata, che attraversa generazioni e secoli, raccontando le vicende della famiglia Falcone. Con uno stile poetico e a tratti epico, Mariolina Venezia descrive il rapporto indissolubile tra la terra e i suoi abitanti, esplorando i grandi eventi storici e le piccole tragedie personali. Il romanzo, vincitore del Premio Campiello 2007, scivola tra passato e presente, raccontando di amori, lotte, segreti e speranze. Mille anni che sto qui celebra la forza delle radici e la resilienza delle donne in un Sud Italia che non smette mai di lottare.

Vincitrice del Premio Campiello 2010 – Michela Murgia con Accabadora

Ambientato in Sardegna negli anni '50, il romanzo segue la storia di Maria, una bambina adottata dalla misteriosa Bonaria Urrai, che diventerà per lei una seconda madre. Bonaria è una "accabadora", una figura che aiuta i morenti a passare oltre. Questo tema forte e delicato viene trattato con una scrittura poetica e intensa. Accabadora è un libro sulla vita, la morte, e i legami umani più profondi, che esplora il confine tra pietà e giustizia. Michela Murgia, prematuramente scomparsa, si è affermata con questo romanzo come una delle voci più potenti della letteratura italiana contemporanea.

Vincitore del Premio Campiello 2015 – Marco Balzano con L'ultimo arrivato

Ninetto, un giovane siciliano, lascia la sua terra per cercare fortuna a Milano negli anni '50. Attraverso gli occhi di un bambino, Marco Balzano racconta il difficile processo di migrazione interna, le sfide di adattamento e il desiderio di trovare il proprio posto nel mondo. Con uno stile semplice e diretto, il romanzo esplora il tema della solitudine e dell'identità, dando voce a una generazione spesso dimenticata. L'ultimo arrivato è una riflessione sulla perdita delle radici e sulla costruzione di un nuovo futuro in un'Italia in pieno cambiamento.

Vincitrice del Premio Campiello 2017 – Donatella Di Pietrantonio con L'arminuta

Una ragazzina, chiamata "l'arminuta", la ritornata, viene restituita alla sua famiglia biologica dopo essere stata cresciuta da una famiglia adottiva. Questo evento improvviso stravolge la sua vita e le sue certezze, portandola a confrontarsi con una nuova realtà fatta di povertà e incomprensioni. Il romanzo esplora il tema dell'abbandono e della ricerca di appartenenza, con una scrittura cruda e commovente. Donatella Di Pietrantonio, vincitrice del Premio Strega 2024, crea un ritratto intenso e delicato delle relazioni familiari, guadagnandosi un posto di rilievo nella narrativa italiana.

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